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PERCHÈ SUCCEDE CIÒ CHE STIAMO VIVENDO?

Post Blog Heidi Perché succede ciò che stiamo vivendo?

Perché succede?

Qualche settimana fa si parlava di universi paralleli, della possibilità di scegliere la linea di realtà che vogliamo raggiungere, ricordi?

E allora perché i bambini muoiono di fame o sotto le bombe, perché nel mondo esistono gli abusi? Allora perché ci sono le guerre e gli attentati terroristici?

Perché, quando scegliamo un universo parallelo dove una parte di noi sta già sperimentando quel livello di esperienza, non sempre istantaneamente ci ritroviamo a viverla davvero? Me le sono fatte spesso queste domande. Mi chiedevo come Dio potesse permettere tutto ciò.

Se viviamo in un universo in cui possiamo semplicemente scegliere, perché quei bambini semplicemente non scelgono di vivere in un ambiente ricco di cibo? Perché le vittime degli abusi, semplicemente non si ribellano, non permettendo quegli abusi? Perché scegliamo la guerra?

Perché nessuno sceglie un mondo in cui non esista il male?

Sono domande scomode, lo so.

Eppure ognuno di noi è qui per un viaggio. E’ un po’ come quando iniziamo ad andare a scuola, non possiamo iniziare direttamente dalla prima superiore, ma dobbiamo andare alla prima elementare. Nel nostro mondo, quello che percepiamo, avviene la stessa identica cosa. Da quale classe iniziamo? Dipende da come siamo usciti dalla classe precedente.

Un’esistenza circolare

Siamo abituati a considerare la vita come un evento lineare:  si nasce e poi si muore. Infondo però, se siamo energia, e questo lo abbiamo appurato negli scorsi articoli, sappiamo anche che l’energia, non si crea e non si distrugge, ma si trasforma

Allora possiamo prendere in considerazione il fatto che la comprensione del nostro viaggio possa non essere lineare, ma possa essere circolare:

Si nasce, si muore, si nasce, si muore…

In fondo è una cosa che succede anche ad altri elementi. Prendi l’acqua. Non si crea e non si distrugge, ma si trasforma. Possiamo  metterla in una pentola a scaldare e se la lasciamo un  tempo sufficiente, dopo un po’ non vedremo più acqua. L’acqua non è scomparsa, è evaporata, la troviamo in un altro stato.

Poi una volta evaporata, potrà tornare attraverso le piogge, attraverso la nebbia. Attraverso tutti gli stati intermedi che conosciamo, potrà tornare ad essere acqua. Cos’è cambiato? E’ cambiata solo la sua forma.

Credi possa succedere qualcosa di simile anche alla nostra energia?

Beh, se abbiamo appurato ed accettato che siamo energia che non si crea ne si distrugge, ma si trasforma, possiamo considerare che questo ciclo possa essere circolare. Proprio come quello dell’acqua.

E’ sempre la stessa energia, solo in un altro corpo. E come l’acqua potremmo contenere le memorie delle precedenti esperienze.

Immagina di fare un’indagine chimica all’acqua della pentola  trasformata in vapore e poi nuovamente in acqua: troveremo senz’altro delle tracce di elementi cimici presenti nell’acqua di partenza, della pentola. Potrebbe essere la stessa cosa..

La nostra anima

Se potessimo analizzare la nostra energia, potremmo trovare tracce del precedente contenitore. Possiamo prendere in considerazione questa possibilità? Ecco che ognuno compie il ciclo di questa vita come uno dei tanti cicli della vita. Tra ciò che viviamo, tra ciò che percepiamo, c’è qualcosa di più, quella fonte di energia che non si crea, né si distrugge, ma soltanto si trasforma. E questa energia è la nostra anima.

Allora prendiamo almeno in considerazione, il fatto che ci sia questa energia che va al di là del nostro corpo, che si trasforma poi in un altro corpo, portandosi delle memorie e che in qualche modo scelga il suo corpo, le esperienze e le lezioni da superare.

Pensando alla scuola è come se nella precedente classe, qualcuno ci avesse detto che c’erano alcune materie da ripetere. Ecco che in questa vita ci troviamo ad affrontare quelle materie, quelle lezioni.

Ci sono ragioni che non possiamo comprendere che vanno al di là di ciò che è comunemente comprensibile.

Non è certo un argomento affrontabile in un articolo. È un argomento che dura una vita, con la consapevolezza che se siamo  fatti di energia:

  • una parte di noi deve vivere quella determinata esperienza,
  • una parte di noi ha scelto di vivere quell’esperienza,
  •  da quella esperienza abbiamo qualcosa da imparare.

A volte non ne capiamo il motivo, ma possiamo permetterci di accettare, permettere che accada

Potrebbe l’oceano esistere senza onde? Le onde fanno parte dell’oceano come le esperienze fanno parte della vita stessa.

Inutile resistere

Ogni volta che resistiamo ad una esperienza, che cosa succede? Come sono le nostre emozioni? Ti è mai capitato di affrontare un esperienza che avresti voluto non affrontare, che non ti piaceva? Può essere un amore non corrisposto, un amore non trovato, una delusione di qualsiasi carattere, personale o lavorativa; può essere un evento di vita che ti ha bloccato, può essere qualcosa ce ti è successo a livello professionale, nel tuo lavoro, nella tua attività.

Come erano le tue emozioni in quel momento? Come erano le tue vibrazioni in quel momento, alte o basse? C’era paura o amore? Che tipo di realtà stavi producendo? Sembra un cane che si morde la coda fino quando non comprendiamo un concetto fondamentale:

Permetti a tutto ciò che esiste di esistere.

Qualsiasi esperienza viviamo, qualsiasi cosa accada.

E’ così che si esce dal ciclo dell’energia bassa, dell’energia negativa che continua a ricreare attorno a noi la stessa storia. A questo punto dobbiamo permettere a tutto ciò che esiste di esistere. Dobbiamo “Accettare”, ma attenzione perché la parola accettare spesso crea confusione. Accettare non ha niente a che vedere con l’immobilità, non ha niente che vedere con il rinunciare ai propri tentativi e nemmeno di stare lì con le mani. in mano in attesa che tutto passi o farlo in modo passivo.

Nulla di tutto questo. Sto dicendo semplicemente che dobbiamo permettere a tutto ciò che esiste di esistere, perché se esiste ha sicuramente un motivo, un senso. Il caso non esiste. Ogni cosa ha un senso, un significato, un suo perché. Se resistiamo a quell’esperienza, la blocchiamo. Se la accettiamo, se la permettiamo, allora capiamo.

Te ne parlo più a fondo nel prossimo articolo: Non perderlo!

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Scritto da Heidi Zorzi

Diventare Mental Coach, mi ha aiutato a comunicare con i miei figli, con i miei allievi, in modo sempre più chiaro ed efficace, e aiuta loro a sviluppare autostima, motivazione, consapevolezza, che sono condizioni importanti sia nello sport, sia, soprattutto, nella vita.

8 Apr, 2022

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