Quanti progetti, sogni e desideri hai chiuso in un cassetto per la paura di fallire?
Ti sei mai chiesto cosa ci impedisce di osare, di uscire dalla solita zona di comfort, di provare a scendere in campo?
Smettere di giudicarsi è un primo passo fondamentale per riconquistare la nostra autostima, e capire in che modo ci stiamo giudicando, ci aiuta a farlo.
Cosa c’è alla base delle nostre insicurezze?
Cosa c’è alla base del mettersi sulla difensiva, dello sminuirci, del non sentirci abbastanza, della paura del fallimento o della solitudine?
Certamente ci possono essere diversi fattori, ma c’è un elemento chiave che è alla base del successo in tutta la nostra vita, nelle nostre relazioni con gli amici, col partner, sul lavoro.
Sto parlando dell’AUTOSTIMA.
Solo riscoprendo la nostra vera autostima riusciremo a riscoprire l’amore per noi stessi, nelle nostre relazioni e finalmente riusciremo a dare forma alla nostra vita esattamente come ce la meritiamo
Ma cos’è la vera autostima e come puoi ritrovarla?
Che cos’è l’autostima?
Non si tratta di pomparci così da sentirci favolosi sempre al 100%.
Non sono gli amici, i like su fb e nemmeno i genitori o il partner che ci dicono che siamo il top o il meglio dell’universo. Quello è solo Ego gonfiato; ed è miseramente vulnerabile. Basta un inconveniente o un fallimento che come uno spillo, senza difficoltà, buca il palloncino e tutta l’aria fuoriesce. Molti infatti confondono l’autostima con l’autoefficacia o la fiducia in se stessi. Altri credono che quel senso di benessere che l’autostima induce sia data dall’approvazione o dalla stima altrui.
Bene l’autostima non è nulla di queste cose.
Forse la confusione nasce dall’etimologia di questa parola che contiene il termine stima, che vuol dire dare un valore. Stimare implica dare una valutazione. Quando si stima il valore di un appartamento, un oggetto, un gioiello, un esperto valuta quanto può valere quell’oggetto. Ma qual’è il valore di un essere umano e qual’è l’esperto, il perito, che può decidere il valore di un essere umano? Quale metro dobbiamo usare per questa valutazione?
A seconda della cultura, poi, quel parametro potrebbe cambiare; potrebbe essere il denaro, la bellezza, l’intelligenza, la carriera, i vestiti firmati, la nostra casa, la nostra macchina…
Quel’e il sistema di valutazione corretto?
Quale metro di valutazione siamo abituati ad usare per valutare noi stessi, per la nostra autostima, per stimare il nostro valore?
Qualsiasi metodo usiamo, il problema è che è influenzato.
Crediamo di valere solo se rispettiamo certe condizioni, che in realtà possono cambiare, e ci possono essere tolte in ogni momento. Queste condizioni, come ci insegna il buddismo, sono impermanenti, ci possono infatti, essere tolte. Valgo se sono giovane, se sono bella, se ho un lavoro importante? Se questa è la mia convinzione, da un giorno all’altro potrei assistere al grande crollo di me stessa.
E allora? Perché non iniziare dando un valore incondizionato ad ogni essere umano, anzi direi di più, ad ogni essere vivente? E’ allora che l’autostima diventa amore incondizionato.
Si tratta di celebrare ed onorare chi siamo in quanto esseri umani, indipendentemente da ciò che facciamo, dall’aspetto fisico, dalla nostra età, dai soldi, o dalla approvazione altrui. E per farlo non dobbiamo aspettare di raggiungere nessun obiettivo. Possiamo semplicemente decidere di sentirci così, ora, in questo preciso momento.
Dobbiamo ricordare più spesso, a noi stessi che possiamo.
Non abbiamo nulla da provare, è tutto da sperimentare, perché io valgo in quanto essere umano, in quanto essere vivente e valgo semplicemente perché esisto. Mii amo e mi accetto esattamente così come sono.
E questa è una consapevolezza che nessuno dall’esterno può offrirci, deve arrivare per forza da noi e per questo si chiama autostima, non stima da altri.
Il cercare il nostro valore dagli altri è una trappola molto comune e porta dei risultati molto insoddisfacenti. E comunque, ci hai mai pensato, che otteniamo più approvazione e considerazione dagli altri quando ci diamo noi stessi valore?
Possiamo pensare all’autostima come ad un processo nel quale diamo valore a noi stessi. Potremmo ancora trovare il bisogno di giudicarci o misurarci in quello che facciamo. Molti di noi infatti sono stati condizionati in tal senso dal nostro sistema scolastico o dalla nostra famiglia.
Ma se ci fermiamo un momento a considerare un neonato, o se siamo genitori pensiamo al nostro bambino. Al momento della nascita, cosa può fare questo nuovo essere umano?
La risposta è nulla, al massimo piangere.
Eppure anche se un neonato non può fare nulla, quanto valore ha? Quanto valore gli diamo? Un valore enorme! Un valore che non ha a che fare con ciò che fa, con i suoi risultati, ma con ciò che è.
Siamo tutti stati neonati, tutti siamo venuti al mondo con questo valore intrinseco.
Cosa ci ha indotto a scordare di onorare il valore intrinseco di ognuno di noi?
Sono forse stati i nostri errori, le nostre imperfezioni, i nostri sbagli, ad abbassare la nostra autostima?
Ecco scovato l’imbroglio! 🙂
L’autostima non ha nulla a che fare con tutto questo, perché dobbiamo fare una distinzione netta tra chi sono io ed il mio comportamento. Noi, come persone, siamo più dei nostri comportamenti e proprio per questo siamo sempre in grado di modificarli. Non siamo definiti dai nostri comportamenti, altrimenti i nostri comportamenti diventano un etichetta, diventano una gabbia dentro la quale ci mettiamo da soli.
Per riconoscere la tua autostima, separa l’essere dal fare.
Il fare è legato alla nostra efficacia: quanto siamo o meno efficaci a fare qualcosa.
L’autostima, invece è amore per noi stessi ed è legata all’essere. Possiamo non essere efficaci in qualcosa eppure continuare comunque ad amarci. Possiamo non essere orgogliosi delle nostre azioni e possiamo comunque continuare ad amarci, a stimarci e rispettarci in quanto esse umani.
Avere un comportamento sbagliato, un risultato sbagliato non vuol dire che siamo sbagliati. Se mi comporto da egoista, è l’egoismo che devo combattere, non me stessa. Se mi ritengo incompetente è la mia incompetenza che devo risolvere non me stessa.
Fare degli sbagli è normale, fa parte del processo di miglioramento e non possiamo aspettarci di non sbagliare. Ed è solo quando ci permettiamo di sbagliare, di provare e riprovare che possiamo evolvere e migliorare. Siamo liberi di farlo solo quando smettiamo di metter in dubbio il nostro valore come esseri umani, ogni volta che sbagliamo.
Quando la nostra autostima, l’amore e il rispetto per noi stessi, non viene messa in dubbio, allora possiamo essere liberi di sperimentare, di sbagliare, di cadere e di rialzarci.
Trova ciò di cui hai bisogno di dirti, di credere o di fare, al fine di recuperare quel valore, quell’amore incondizionato, quel rispetto per te stesso.
That’s it. 🙂
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