Cosa succede quando capita qualcosa di inaspettato?
Pensa ad una di queste situazioni inattese in cui ti sei trovato. La prima reazione è una reazione emotiva, non è vero? Infatti stiamo parlando di Emozioni.
Reagiamo sempre agli automatismi, di cui abbiamo già parlato.
Sono le reazioni alle nostre emozioni che ci muovono; anche quando non pensiamo al vero significato. Ti faccio un esempio. Pensa ad un uomo che decide di volere 10 milioni di euro in banca. Sono i 10 milioni che veramente muovono quella persona, o c’è dietro qualche altra emozione più forte? La verità è che dietro quel desiderio c’è la sensazione di cosa quei 10 milioni potrebbero dargli.
Potere? Sicurezza? Libertà?
Pensa ad una persona che acquista una macchina di grande valore, chessò, una Ferrari. L’obiettivo vero non è la macchina, ma le sensazioni che nascono da quell’oggetto. Potere, sicurezza, libertà…sentirsi figo?
Questo vale in tutto ciò che viviamo: nelle nostre relazioni, ci muoviamo rispetto alle emozioni che muovono quelle emozioni; nel nostro benessere, nelle nostre scelte professionali…
In tutto questo c’è un problema enorme: quando le sensazioni associate non sono proprio positive, non sono le emozioni giuste. Spesso non ce ne rendiamo conto perché sono emozioni scaturite da vecchie programmazioni. Capiamo solo che abbiamo delle resistenze.
Facciamo un passo indietro.
Prima di capire come la nostra vita è influenzata dalle emozioni, capiamo come funzionano le emozioni nel nostro cervello.
Il neuro scienziato Paul D. Mclean elaborò un modello di sviluppo celebrale che chiamò: cervello trino. In pratica, da miliardi di anni l’evoluzione della specie ha fatto in modo che si sviluppassero nuove aree del cervello. La prima parte che si sviluppò viene chiamato R Complex cervello rettiliano. Il cervello rettiliano, fu il primo “sistema operativo” degli esseri pensanti ed ebbe la funzione di gestire i bisogni e gli istinti innati dell’uomo.
Con l’andare del tempo, le nuove necessità della specie, fecero in modo che si sviluppasse, lentamente, una nuova area del cervello, quella che viene chiamato cervello limbico. Questa parte del cervello gestisce le emotività dell’individuo.
Infine la parte più moderna del cervello, il cervello corticale, è la sede della visione oleografica, il recettore delle grandi idee.
Ti sarà capitata l’esperienza di avere una grande idea, ti sembra subito straordinaria, poi intervengono le emozioni che ci dicono se la cosa è possibile o non possibile. Infine interviene la parte più antica di noi che contiene la parte istintiva, quella che ci fa decidere se combattere o fuggire. E’ quella parte che si rifà alla nostra vita preistorica quando le nostre decisioni erano regolate dai pericoli che potevamo incontrare e quindi ci davano due opzioni solamente: combatti o fuggi. E spesso, la nostra mente, dice “fuggi!”
Alla fine, come hai visto, chi comanda è la nostra parte più antica, la parte istintiva.
Spesso, in effetti, ci comportiamo come un primitivo che ci dice: “No, no! Non fare questa scelta!
Paura, piacere o potere?
Il cervello rettiliano è il più antico e ha più voce in capitolo. In una schematizzazione, risponde solamente a quelle che sono chiamatele tre P:
- Paura
- Piacere
- Potere
Nessuna delle tre P è completamente positiva o negativa. Sono le situazioni alle quali abbiamo associato queste tre emozioni che ne determinano l’utile o non utile, il buono o meno buono.
La Paura, in determinate circostanze ci è utile, ci salva la vita. Non avere paura significa non avere un sistema di allarme che ci potrebbe portare a circostanze molto gravi. Sei d’accordo? Così, allo stesso modo, quando associamo la paura a situazioni in cui non si dovrebbe avere paura, perché oggettivamente non c’è nulla di pericoloso, come può essere l’affrontare test o esami, avere un nuovo colloquio di lavoro, parlare in pubblico, avere una nuova idea rivoluzionaria, la paura non ci dà nessun aiuto, anzi! Eppure tendiamo a reagire come un primitivo. Allacciate alla paura ci sono tutta una serie di altre emozioni simili.
Il Piacere, reagiamo a qualcosa che ci procura piacere. Ha un’accezione solo positiva? Non solo. Se il nostro piacere è legato a fini egoistici, non è positivo. Se il nostro piacere procura disagio e sofferenza agli altri, non è sicuramente solo positivo, non trovi?
Il Potere. Come gli uomini primitivi ci muoviamo alla conquista del nostro territorio, del nostro potere. Anche qui il senso è positivo se è in armonia con tutto ciò che ci circonda, non è in armonia se la ricerca del nostro potere va in conflitto con gli altri, se aggiungendo qualcosa a noi dobbiamo togliere agli altri.
Ricapitolando
Ci muoviamo solo in base alle emozioni. Ognuno di noi associa determinate emozioni a determinate situazioni. Rispondiamo a quegli eventi con la nostra parte animale, il cervello rettiliano, che si muove secondo le tre P: Paura, Piacere, Potere.
0 commenti