La paura uccide, o almeno rende ottusi.
A chi non è mai capitato di sentirsi bloccati e incapaci di reagire per colpa della paura? Gli insegnanti lo sanno bene: lo sress paralizza gli studenti. La verità è che la paura ci rende ottusi.
L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) è un meccanismo molto efficiente per gestire lo stress acuto, ma non è stato concepito per essere attivato in continuazione. Pensa ad una gara sui Cento metri, a quei corpi sui blocchi di partenza, quando lo starter annuncia il “Pronti!” E’ proprio la posizione perfetta per la fuga, è il momento in cui gli ormoni adrenalinici svolgono il loro splendido lavoro. Ma cosa succederebbe se lo Starter non dicesse quel fatidico “Via!”? Nel giro di pochi minuti, quei corpi pieni di vigore e di muscoli, per quanto in forma siano, crollerebbero dallo sforzo.
Il mondo attuale è un mondo dove vige un continuo “Pronti!” e questo stato ha gravi conseguenze sulla salute. Inoltre, sempre più ricercatori stanno dimostrando che l’inibizione della crescita cellulare e neuronale, causata dallo stress, sia l’origine della depressione.
Eustress e Distress
Non tutto lo stress e negativo. Esiste una forma di stress, chiamata Eustress che ha effetti fisici e psicologici decisamente benefici.
Dedicarsi ad attività fisiche impegnative, per esempio, migliora la salute e rinforza il corpo. Anche una promozione sul lavoro, che determina maggiore responsabilità ma anche migliori benefici può migliorare il nostro benessere.. Ciò che ne determina le conseguenze, molto spesso, è la percezione della fonte che ci causa lo stress. Quando la fonte di stress è percepita come una sfida possiamo parlare di Eustress.
In alcune situazioni in cui la nostra vita viene messa in pericolo, è la reazione attivata dallo stress che ci permette una risposta istintiva ed altamente energica. In questi casi riusciamo a mettere in atto dei superpoteri di forza e reattività che in situazioni non di pericolo, ci possiamo solo sognare.
Gli effetti positivi lasciano il passo a quelli negativi del Distress quando la sfida si trasforma in minaccia; quando il nostro corpo viene stimolato cronicamente dalle percezioni errate di pericolo e dalla tristezza che non riusciamo a lasciare andare. E’ questa la situazione più pericolosa per il nostro fisico che, equiparato ai centometristi bloccati in partenza, crolla ben presto per lo sforzo.
Stress e sistema immunitario
Il corpo è dotato di due distinti sistemi di protezione che bloccano i nostri processi di crescita. Uno è quello di cui abbiamo parlato sopra, l’asse HPA, che mobilita la difesa dalle minacce esterne, l’altro è il sistema immunitario che ci difende dalle minacce che hanno origine sotto la pelle. Quando si mobilita, il sistema immunitario, può consumare gran parte delle riserve energetiche del corpo. Pensiamo alla debolezza di un corpo che sta combattendo contro un’influenza o un raffreddore, per esempio. Questo gran consumo non sarebbe auspicabile in caso di un pericolo esterno, sei d’accordo?
Infatti nel momento stesso in cui l’asse ippotalamico-ipofisiario-surrenalico, HPA, viene chiamato ad intervenire, il sistema immunitario si annulla per non debilitare il corpo e renderlo quindi capace di attivare la risposta combatti o fuggi richiesta.
Esaminare le nostre paure
L’evoluzione ci ha dotati di numerosi meccanismi per la sopravvivenza che possiamo grosso modo suddividere in due categorie funzionali: la crescita e la protezione. Ogni giorno, miliardi di cellule del nostro corpo si consumano e devono essere sostituite. E non importa se siamo giovani o vecchi, questa rigenerazione avviene comunque. I processi di crescita richiedono uno scambio aperto tra l’organismo ed il suo ambiente, ma se nell’ambiente troviamo segnali minacciosi, ecco che la paura attiva il sistema HPA ed l nostro organismo modifica la sua funzione dalla crescita alla protezione.
Per crescere rigogliosamente, non dobbiamo solo eliminare i fattori di stress, ma cercare attivamente una vita gioiosa, piena di amore e di gratitudine.
Ecco perché è tanto importante porre l’attenzione sulle nostre paure e capire come ne derivino comportamenti di protezione che condizionano la nostra vita.
- Quali paure ostacolano la nostra crescita e la nostra salute?
- Da dove derivano queste paure?
- Sono necessarie?
- Sono reali?
E’ controllando le nostre paure che possiamo riprendere il controllo della nostra vita.
Lasciare andare le nostre paure è il primo passo verso una vita più piena e più appagante. Ma come fare?
L’amore è l’esatto opposto della paura
In un esperimento effettuato dai ricercatori dell’Università di Exeter, servendosi di una risonanza magnetica funzionale, sono state messe a confronto le risposte celebrali di quarantadue adulti, mentre guardavano immagini di persone che esprimevano amore e sostegno emozionale o immagini di facce minacciose. Al primo gruppo sono state mostrate solo le facce minacciose, mentre all’altro gruppo, prima delle fcce minacciose, sono state fatte vedere le immagini di amore e sostegno. Nel primo gruppo le immagini avevano attivato l’amigdala, regione celebrale che monitora le minacce, mentre nel secondo gruppo l’amigdala non veniva attivata.
Parecchi studi confermano l’influenza guaritrice delle relazioni amorevoli sulle nostre vite.
In un altro esperimento fatto presso l’Università della Virginia, durante la somministrazione di uno shock elettrico alle caviglie a sedici donne, sono state testate tre differenti situazioni: le donne erano tenute per mano dalla persona amata, erano tenute per mano da uno sconosciuto, o non avevano nessuno vicino. I test rilevavano lo stress delle donne prima degli shock e il dolore durante la scarica. Bene, Nelle donne che avevano il sostegno della persona amata, l’influenza degli shock si riduceva sensibilmente.
Concludo l’articolo con una frase ed un racconto
Voi sapete perché è difficile essere felici?
Perché ci rifiutiamo di lasciare andare le cose che ci rendono tristi.
Me lo ha insegnato il racconto di Scarlet Lewis, mamma di uno dei venti bambini assassinati nel 2012 in una scuola elementare del Connecticut, da un giovane ventenne, armato.
Jesse si chiamava il suo bambino. Aveva incoraggiato i suoi compagni a scappare, mentre lui rimaneva indietro per proteggere la sua insegnante.
Quella mattina, prima di andare a scuola, Jesse aveva scritto, sulla lavagnetta di casa, una frase che diceva così: “Coltivare l’amore che guarisce”.
Nell’elaborazione del dolore, la madre Scarlet, ha abbracciato la frase di Jesse, scegliendo consapevolmente un’alto modo, per gestire il suo dolore. Diverso dalla rabbia. Diverso dalla paura.
Scarlet ha scelto l’Amore e per diffondere il suo messaggio, ha fondato la Jesse Lewis Love Fondation, la cui missione dichiarata è quella di
creare nei nostri bambini e nelle nostre comunità la consapevolezza che possiamo scegliere l’Amore al di sopra della rabbia, la gratitudine al di sopra del diritto e il perdono e la compassione al di sopra del rancore.
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