L’universo come un ologramma
Riprendiamo il discorso dal lavoro di David Bohm e Karl Pibram; secondo i loro studi, il cosmo sarebbe un grande ologramma di cui percepiamo, non la reale consistenza, ma una rappresentazione tridimensionale. Quindi ciò che percepiamo non è la realtà, ma una rappresentazione tridimensionale della realtà.
Quindi non vediamo la realtà così com’è, ma solo una rappresentazione tridimensionale della realtà.
E tutto ciò che non percepiamo?
E le altre parti dell’ologramma? Le altre dimensioni?
Secondo tutte queste teorie, secondo la teoria delle stringhe, in ogni punto dell’ologramma viene sviluppato un futuro che ha una storia a se.
Qui mi fermo un attimo a visualizzare questa cosa che mi appassiona e mi affascina all’ennesima potenza e nello stesso tempo mi rende sempre più consapevole come questa visione renderebbe molto più facile liberarsi dall’attaccamento, causa principale delle nostre sofferenze.
Il cosmo, quello che definiamo la nostra realtà, sarebbe solo una rappresentazione tridimensionale in cui viviamo una delle tante vite possibili.
Una ricerca a cura del dottor Claudio Corianò, fisico italiano, ha fornito le prime importanti indicazioni scientifiche sperimentali su questa teoria che viene chiamata la teoria dell’universo oleografico.
Gli universi paralleli
Ci troviamo davanti a qualcosa che è ben di più di una semplice ipotesi. Le conseguenze quali sarebbero? Forse ci viene più semplice se spieghiamo nel loro insieme come vengono chiamate queste teorie, questi studi. Sono le teorie sugli universi paralleli, sui molti mondi, sul multiverso. Questo significa che in un universo a più dimensioni, in cui in ogni dimensione si sviluppano storie a sé, in pratica c’è già una parte di noi che sta già vivendo quella esperienza.
Anche la fisica quantistica indirettamente lo dice e ce lo conferma: cosa hanno scoperto i fisici quantistici? Che l’osservatore influenza la realtà.
Uno degli esperimenti più conosciuti è quello della doppia fenditura. In pratica cosa hanno fatto gli scienziati? Hanno sparato delle piccole particelle attraverso due fessure, per vedere come queste particelle si comportavano. Se veniva solo controllato il risultato finale, queste particele si comportavano come onde di probabilità ed il risultato era una serie di barre verticali sulla parete opposta. Se, invece, veniva, monitorizzato l’esperimento, queste particelle si comportavano come la materia ed andavano a formare solo due barre corrispondenti alle due fenditure. Incredibile no? Da qui la conseguenza che l’osservatore influenza la realtà. (Se vuoi saperne di più guarda il video.)
Nulla esiste finché non lo osserviamo. Diventa reale quando lo osserviamo. Da probabilità diventa materia. Ma cosa accade in quell’attimo?
I fisici non hanno mai detto che in quell’attimo si crea qualcosa, si crea la materia. Quel momento lo chiamano il collasso dell’onda. L’onda collassa; è come se si congelasse, come se ci fossero tutte le possibilità presenti nello stesso momento e nel momento in cui le osserviamo ne congelassimo una. La verità è che non si crea nulla. L’osservatore non crea, l’osservatore collassa l’onda di possibilità.
Allora cosa significa?
L’osservatore rende visibile qualcosa che già esiste.
Quello che ti sto riportando è un cambio di paradigma. E’ un chiudere definitivamente una porta per aprirne un’altra. Non sarà mai più la stessa cosa.
La verità è che non dobbiamo creare nulla, ma dobbiamo solo scegliere qualcosa che già esiste in una delle altre dimensioni.
La verità è che una parte di noi sta già sperimentando quella parte di esperienza, di realtà. Quell’esperienza è già alla nostra portata e la sentiamo sotto forma di desiderio, di pensiero, di immaginazione. La verità è che c’è già una parte di noi che sta bene con noi stessi, che ottiene risultati di livello superiore. C’è già una parte di noi che sta sperimentando pienezza e abbondanza, che sta sperimentando le relazioni che desidera. La verità è che c’è già una parte di noi che sta sperimentando cosa significa essere in forma, in piena salute e sta già sperimentando la forza e l’energia, sta sperimentando la determinazione. Esiste già. Allora dobbiamo smettere di creare, dobbiamo solo cercare quella parte di noi che sta già sperimentando quell’esperienza, e possiamo farlo solo in un modo: vibrare nel modo in cui vibra quella cosa, quella linea di potenziale. E’ questo che ci fa passare da una linea all’altra. E’ questo che ci fa sintonizzare a quella realtà. Il passaggio da una realtà all’altra avviene proprio così. Tecnicamente attraverso quelli che vengono chiamati worm-hole, ovvero tunnel spaziotemporali.
Worm-hole
Nel 2016 le maggiori testate hanno battuto uno storico annuncio della NASA che ha dichiarato di aver scoperto il primo tunnel spazio-temporale della nostra galassia. I tunnel spazio-temporali consentono lo spostamento quasi istantaneo della materia dal nostro sistema solare in un punto situato anni luce di distanza. Quindi ci sono punti in cui si può trasferire la materia da una parte all’altra dell’universo in modo istantaneo, perché in quei punti non esiste lo spazio e non esiste il tempo. E non è una speculazione filosofica; esiste perché sono stati trovati.
Ti incuriosisce questo mondo?
Ti aspetto nel prossimo articolo!
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