VISTA DA OSIMO
L’arrivo ad Ancona é facile, il treno regionale veloce permette l’entrata e l’uscita agevolata, grazie all’assenza degli scalini e la sistemazione delle biciclette in apposite postazioni.
Fatichiamo un po’ a trovare la strada per uscire da Ancona, ma ben presto le strade si fanno tranquille e salite e discese ci portano allo splendido mare del Conero.
Impariamo subito che ogni discesa va ripagata con una relativa salita e già nella prima tappa ci rendiamo conto che la nostra idea di fare una tappa e mezza al giorno, richiede un considerevole impegno.
Dopo esserci bagnate con l’acqua dell’Adriatico, a Portonovo, riprendiamo la strada sotto un caldo sole. In lontananza qualche nuvola nera, ci fa pedalare con vigore. Siamo fresche e testiamo ben presto la qualità delle salite verticali nell’arrivo ad Osimo. Dall’alto la vista è veramente panoramica e grazie ad un cartellone scopriamo dove ci aspetta la fine tappa, nel paese di Filottrano.
Arrivate alla meta, una fitta pioggia ci fa cercare riparo e un’ottima birra ci da ristoro.
La pioggia dura poco; raggiungiamo l’ostello per la notte ed un locale per la cena. È lunedì ed i ristoranti sono tutti chiusi, per fortuna un fornitissimo panificio ci prepara una pizza, prima di chiudere.
Le persone che incontriamo sono veramente disponibili. Vedendoci girare a vuoto, un ragazzo, da un poggiolo illuminato, ci chiama e ci indica l’ottima soluzione per la cena. La proprietaria del panificio ci lascia mangiare in tranquillità, ben oltre l’orario di chiusura, tanto lei, dice, ha da fare a preparare per l’indomani.
Giorno 2
Da Filottrano a Pioraco
70 km. 2107 disl.
All’entrata dell’ostello conosciamo altri due bikers, Stefano e Antonio, un Veronese ed un Trentino che si sono conosciuti in un sito di viaggi e stanno facendo il primo percorso insieme.
Decidiamo di viaggiare insieme, visto che le nostre tappe sono molto simili alle loro. Ed è così che la compagnia si arricchisce.
Treia, Pitino, San Severino Marche. Le gambe macinano chilometri ed i nostri occhi si riempiono di colori, di profumi, veicolano sensazioni. I pensieri si perdono tra i campi di girasole e mi godo tutte queste magnifiche sensazioni.
Nel pomeriggio affrontiamo l’impegnativa salita al monte Sant’Apollinare, poi si scende e si risale a Camerino, che il terremoto ha reso deserto.
Salta agli occhi il lavoro solerte dei vigili volontari, arrivati da tutt’Italia, per mettere le strutture in sicurezza, in attesa di lavori strutturali più profondi. Nel frattempo la popolazione si è spostata, chi nella zona nuova, chi nelle strutture prefabbricate.
La tappa di conclude, ancora una volta, con una salita poderosa che dalle cartiere di Fabriano sale verso Piòraco.
Il Giardino ci accoglie e ci ristora con un’ottima cena: gnocchi al ragù di cinghiale, tagliolini al tartufo, coniglio e arrosto di vitello placano i nostri stomaci.
Ancora una volta è la gentilezza e l’ospitalità a farla da padrone.
Giorno 3
Da Prioraco a Bevagna
81 km 1455 disl.
ASSISI
Ancora salite, ancora discese. Borghi e cittadine curate si susseguono. Splendida Nocera Umbra e poi l’arrivo ad Assisi, dove una visita della Basilica ci riempie gli occhi. È l’opera dell’uomo a rendere magnificenza: l’arte, l’architettura, l’ingengeria, il culto del frate francescano.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Bevagna e su consiglio di amici pernottiamo al Monastero. Le camere sembrano proprio quelle spoglie dei monaci, ma il giardino, l’accoglienza ed il ristorante sono meravigliosi.
Giorno 4
Da Bevagna a Orvieto
75 km 1513 disl.
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