Fissare obiettivi
Fissare obiettivi è una pratica che può essere pericolosa quando la si fa senza la giusta preparazione.
Ti è mai successo di fissare degli obiettivi, di seguire un’aspirazione per poi trovarti frustrato, deluso, insoddisfatto e mollare tutto?
Questo avviene perché manca qualche ingrediente nel modo in cui affrontiamo e stabiliamo i nostri obiettivi. Succede spesso, nei primi giorni dell’anno riproporci di cambiare vecchie abitudini, di crearne nuove, raggiungere nuovi obiettivi per la nostra vita professionale, personale. Vogliamo essere più in forma, perdonare di più, diventare più assertivi. Molti di noi redigono queste liste anche con passione, ma poi poco dopo perdono lo sprint.
Ecco allora 5 punti fondamentali con le relative domande da porsi, importantissime perché tutto ciò diventi più facile ed evitare di rimanere frustrati e insoddisfatti.
Perché è così difficile mantenere le promesse che facciamo a noi stessi?
La prima ragione
A volte sappiamo benissimo cosa non vogliamo, da cosa vogliamo allontanarci, ma non abbiamo abbastanza chiare le idee su cosa vogliamo fare, dove vogliamo andare e soprattutto chi vogliamo essere. Per questo ti riporto agli articoli delle settimane scorse: “Sogni e obiettivi: perché sono così importanti” e “Come entrare in contatto con i nostri veri sogni”.
Altre volte non riusciamo a mantenere gli obiettivi stabiliti, perché questi non sono stabiliti in modo particolarmente specifico. “Voglio essere più in forma, organizzarmi meglio…” significano ciò che vuoi, ma non significano molto in termini di azioni specifiche. Quanto è il “più in forma”? Cosa intendiamo per “meglio”?
Ecco perché è molto più efficace definire i propri obiettivi in forma specifica o suddividere lo scopo finale in passi più piccoli e misurabili. Se vogliamo scrivere un libro di 300 pagine, sarà molto più facile definire di scrivere 10 pagine alla settimana, piuttosto che pensare a 300 pagine. Se vogliamo dimagrire è inutile decidere di non mangiare per un mese intero! Sarà molto difficile riuscirlo a fare e il risultato sarà che ci sentiamo frustrati perché non raggiungiamo il nostro obiettivo. Un primo obiettivo potrebbe essere fissare entro tre giorni il primo appuntamento con un dietista, ed entro un settimana iniziare la dieta. O magari decidere di allenarsi tre volte alla settimana, e muoversi a piedi tutte le volte che è possibile farlo..
Per esempio nello studio e nello sport è normale fissarsi delle mete intermedie. Nessuno pretende d parlare fluentemente inglese dopo solo una settimana di studio o vincere una gara di sci dopo solo tre lezioni. Se vogliamo diventare un campione di sci sappiamo che prima dovremo andare al caposcuola, poi alle piste facili poi, per gradi arriviamo ad affrontare anche le piste nere.
Perché non facciamo lo stesso nella vita? Quando ci focalizziamo ad ottenere obiettivi più piccoli, diventa poi più facile rimanere fedeli al piano più grande, sei d’accordo?
Quindi la prima domanda da porsi è:
- Sto stabilendo dei passi specifici e misurabili?
La seconda ragione
Molto spesso molliamo perché gli obiettivi che ci poniamo non sono ecologici per la nostra vita. Cosa intendo per ecologici, ti chiederai.
Magari sono obiettivi che non vogliamo davvero, o non siamo davvero disposti a pagare il prezzo che occorre per ottenerli. Può essere un prezzo in denaro, ma anche in ordine di tempo, di energia, risorse, disciplina. Troppi di noi perseguono obiettivi che credono li rendano felici, ma che in realtà sono obiettivi fittizi, obiettivi condizionati dalla società che in realtà non li appagano per nulla.
Qui il passo è quello di riflettere sui nostri obiettivi in maniera profonda. Le decisioni del primo dell’anno, tanto per fare un esempio, sono diventate un cliché che molti di noi non si lasciano neppure il tempo di riflettere per chiedersi se quelle cose le vogliono veramente. Se sono disposti davvero a fare i passi necessari per raggiungere quegli obiettivi. Spesso veniamo influenzati da ciò che gli altri vogliono ottenere, o da ciò che pensiamo ci si aspetti da noi. Un obiettivo diventa più facilmente raggiungibile quando lo vogliamo veramente.
Quindi scegliamo degli obiettivi che parlino alla nostra anima. Ne abbiamo già parlato. Obiettivi che ci diano gioia di per sé, non perché attribuiscono un etichetta o un valore stabilito dalla società.
Atre volte gli obiettivi non sono ecologici perché il loro raggiungimento non è in equilibrio con le altre aree della vita. Se per raggiungere un obiettivo professionale, devo sfasciare la mia famiglia, mi devo chiedere, se sono disposta a pagare il prezzo che mi viene chiesto.
Un altro valore fondamentale ce lo suggerisce l’autore Gio Vitale:
Un buon obiettivo deve spaventarvi un po’ ed entusiasmarvi tanto.
Se c’è un po’ di paura significa che stiamo oltrepassando i nostri limiti, ed è un bene. E’ solo così che cresciamo e ci miglioriamo. E se proviamo un po’ di paura, vuol dire che ci sta davvero a cuore e non lo facciamo solo per far piacere a qualcuno o per conformarci alla società.
Allora chiediamoci:
- E’ davvero ciò che voglio?
- Come influenza, questo obiettivo, le altre aree della mia vita?
- Cosa cambierà quando lo raggiungerò?
- L’ obiettivo che mi sono posto, è in linea con il tipo di persona che voglio essere e con lo lo scopo della mia vita?
Per questa settimana, mi fermo qui, ma gli altri tre motivi, arriveranno puntuali la prossima settimana!
Non perderli! 🙂
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