Siamo il frutto del nostro passato
Oggi siamo il frutto del nostro passato, della nostra storia, ma se la storia non fosse stata riportata in un modo corretto o utile, possiamo decidere di cambiarla.
La storia si può riscrivere, abbiamo detto, e questo vale anche per la nostra storia personale.
E’ già successo e succede ancora. Questo ci mette in mano un potere ulteriore. Questo ci permette di andare all’origine dei nostri automatismi. Di alcuni siamo coscienti, si chiamano ricordi elaborati. Di altri non siamo invece coscienti, sono i ricordi non elaborati.
Sono proprio i ricordi non elaborati che a volte, ci creano dei blocchi nelle nostre azioni, nelle nostre scelte, nelle nostre intuizioni. I ricordi non elaborati, sporcano la nostra mente, i nostri obiettivi. Sono ricordi che rimangono lì da situazioni vissute in un certo modo, senza la consapevolezza diretta.
Ci possono essere ricordi di giudizi che abbiamo ricevuto ed assimilato che hanno creato dentro di noi un dubbio: valgo veramente? Questa sfiducia si manifesta ogni volta che intraprendo qualcosa di nuovo e si presenta con quella vocina, dentro di noi, che mette in forse le nostre capacità ed i nostri risultati.
I nostri blocchi
Se un mio fattore limitante è di imporre con la forza, ho sicuramente ricordi non elaborati che me lo suggeriscono; una ferita che mi dice che è l’unico modo in cui posso farlo. Ottengo dei risultati? Si certamente, ma abbasso notevolmente la qualità della vita mia e degli altri.
Solitamente faccio fatica a prendere decisioni? Potrei aver scritto nei miei ricordi qualche situazione nella quale non ho potuto decidere o non ho saputo decidere che mi ha lasciato un segno inconsapevole.
Se il mio fattore limitante è non riuscire a perdere peso, o di non riuscire a smettere di fumare, sicuramente nella mia storia c’è qualcosa che non mi permette di liberarmi da questa catena.
Non riesco a trovare la persona con la quale condividere i miei giorni, o le relazioni che ho non sono soddisfacenti? Dietro ad esse c’è un ricordo non elaborato che mi sta dicendo “è così, ti meriti solo questo”.
Ogni volta che sono troppo o non ottengo i risultati che mi aspetto, ogni volta che mi manca qualcosa, nella mia storia personale c’è qualche cosa che scatena una mia reazione nella quale non sono causa, ma sono semplicemente effetto.
Diventa l’ingegnere della tua storia
Può essere fatto per blocchi di cui mi accorgo o per problemi persistenti che mi si presentano. Sono troppo emotivo, troppo timoroso, o viceversa troppo duro? Posso anche farlo sul dolore, sulla malattia, sull’autostima…
E’ importante trovare qualcosa che in qualche modo capiamo che ci blocca.
Dove è scritta la nostra storia?
Abbiamo già parlato della mente di superficie e della mente profonda, qualche articolo indietro, ma facciamo un riepilogo:
La mente di superficie produce un’attività iperattiva:
- Crea dialogo interno
- Pensa al passato o al futuro
- Razionalizza tutto
- Pensa ad ogni cosa secondo il profitto o la perdita
- Prende decisioni in base alle esperienze pregresse
La mente profonda è nello stato di calma, di profonda quiete:
- Non interpreta la realtà
- Sa qual’è la via giusta
- Non fa piani o progetti
- Non usa il futuro come via di fuga
- Non usa il passato come modello
La mente profonda è una mente più pura. E’ lì che è scritta la nostra storia. Il problema è che per leggerla, solitamente, usiamo la mente di superficie, la nostra parte razionale.
Dobbiamo imparare a collegarci alla mente profonda e raggiungere l’attività celebrale adeguata.
L’attività celebrale
Grazie all’elettroencefalogramma conosciamo i diversi stadi dell’attività celebrale:
- 0,5-3 Hz ONDE DELTA è lo stato di calma di profondo sonno, è lo stato in cui vivono i neonati ed i bambini fino ai 2 anni. Fisiologicamente tendono a dormire molto. Non abbiamo capacità razionali, assorbiamo tutto.
- 4-8Hz ONDE THETA è lo stato di profonda introspezione, di semi veglia di semi incoscienza. Ci troviamo a questo stato dai 2 ai 5 anni in cui viviamo in un mondo di immaginazione. Siamo collegati al nostro mondo interiore
- 8-13,9 Hz ONDE ALPHA è uno dei primi stati di coscienza, ma con lo sguardo rivolto al nostro esterno. E’ il risveglio dopo la notte. Ci troviamo tra i 5 e gli 8 anni, in cui razionalizzi, ma sempre con un occhiaia ai tuoi sogni, all’immaginazione, ai desideri
- 14-30 Hz ONDE BETA. Stato razionale, attento. Durante questo stato arriva il nostro “giudice”, guardiamo all’esterno, analizziamo, c’è il dialogo interiore che ci giudica, ci dice cosa fare, dove sbagliamo. Ci troviamo tra gli 8 e i 12 anni. Siamo plasmati dagli automatismi che abbiamo imparato negli anni prima.
- 30-90 Hz ONDE GAMMA. Iper attività celebrale. Ci troviamo in questo stato tutte le volte che attiviamo un’attenzione vigile. Iniziamo a sperimentarla intorno ai 12 anni. Siamo sempre meno pronti ad accedere alla parte profonda di noi.
Per accedere alla mente profonda dobbiamo raggiungere la nostra attività più bassa, verso le nostre onde alpha, theta e delta, queste ultime non troppo, altrimenti tendiamo ad addormentarci.
Come si fa?
Ogni volta che chiudiamo gli occhi, l’attività del nostro cervello si allinea verso le onde alpha. Già solo perché eliminiamo le interferenze di parte degli stimoli esterni togliendoci la vista e portando il nostro sguardo da fuori a dentro, in pochissimi secondi le onde celebrali iniziano a rallentare ed andare verso la mente profonda.
E’ qui che possiamo recuperare i ricordi, affrontarli e riscriverli.
Il rilassamento, la meditazione, la Coerenza Cardiaca, la Mindfulness, non sono pratiche solo di moda! Anzi!
Sono diventate di uso sempre più comune, proprio perché si è scoperto quanto sia importante abituare la nostra mente a rallentare, a fare spazio a quella parte di mente profonda, tanto utile quanto ancora poco esplorata.
Ora che sai dove trovare i tuoi ricordi, continua a seguire questo filone di articoli, per scoprire, la prossima settimana, come riscrivere la tua storia.
Stay tuned! 🙂
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