La salute
Cosa vuol dire, per noi, salute?
Salute è assenza di malattia o è qualcosa di più articolato?
Lo stato di malattia o di salute è un concetto che non è determinato da un semplice fatto biologico, ma è condizionato da storia e cultura. Ciò che per noi è un disturbo, per altre culture è vera e propria malattia. E’ un concetto che ho già ripreso nell’articolo dedicato all’Ayurveda, ora vorrei approfondirlo attraverso la Salutogenesi.
La salutogenesi
Il termine significa: ricerca dei fattori che promuovono la salute. La sua nascita la dobbiamo agli studi portati avanti una quarantina di anni fa da Aaron Antonovsky.
Antonovsky elaborò un modello, partendo dalle storie di salute o malattie tra persone che avevano vissuto gravi traumi ed esperienze negative. Buona parte della sua ricerca venne effettuata su un gruppo di donne uscite dai campi di concentramento. Lo studioso scoprì che molte di queste donne, non solo avevano superato con coraggio il dramma dei campi, ma erano state in grado di rispondere con adattamenti migliori a cause di stress successive. Lo studioso scoprì che molte persone erano riuscite a ritrovare il proprio equilibrio e a costruire “salute” nello loro vita quotidiana nonostante un trauma, una disabilità, una malattia.
La domanda che si pose fu:
Cosa permette alle persone di apprendere come costruire e ricostruire il proprio equilibrio di salute e la propria qualità di vita?
Cosa permette a un individuo di passare da una situazione di malessere ad una di benessere?
Lo stato di salute non è una realtà statica, ma un processo in continua evoluzione ed ognuno di noi si posiziona mettendo in gioco risorse e opportunità, che ci spostano verso il polo della salute o della malattia.
Secondo Antonovsky ciò che determina la posizione all’interno di questa linea è il modo in cui una persona guarda alla vita. Egli chiama questa capacità Sense of Coherence (SOC). Attraverso il Senso di Coerenza, le persone sono portate ad avere un forte senso di fiducia ed aspettarsi ciò che vogliono dalla vita con uno stile di pensiero, quindi, basato su prevedibilità, sull’ottimismo e nella fiducia in se stessi.
Queste caratteristiche permettono all’individuo di rispondere agli eventi che gli capitano con tre modalità vincenti:
- La comprensibilità. Rappresenta la dimensione cognitiva perché ogni cosa è spiegabile e prevedibile
- L’affrontabiità. Rappresenta la dimensione comportamentale supportata dalla certezza che ognuno di noi ha le risorse per rispondere a ciò che gli succede
- La significatività. Rappresenta la dimensione motivazionale e porta con se la lezione intrinseca a tutto ciò che ci capita.
Cosa c’è di utile per noi?
Quello che è interessante notare in questo studio, è che le capacità di ognuno di noi di produrre salute sono indipendenti dalle attività dei sistemi sanitari. Questo significa che i sistemi sanitari non sono indispensabili nei processi salutogenici. La salute si crea a partire dagli STILI DI VITA che adottiamo.
COSA POSSIAMO FARE
L’approccio più funzionale, quindi, non è combattere la malattia, ma espandere la salute.
- Per questo possiamo decidere di adottare stili di vita sani, anche quando il mondo sembra ci spinga dalla parte opposta. Secondo uno studio dell’Università della California,
l’isolamento sociale è il più radicato e più forte fattore di rischio di malattia sociale o psicologica che esista.
– Bruce H. Lipton
Sta a noi decidere cosa ne vogliamo fare.
- Possiamo decidere di alimentarci con cibi sani, prediligere qualsiasi attività si svolga all’aria aperta, dedicare del tempo ad attività come la Yoga, la meditazione, la Mindfulnes o la Coerenza Cardiaca.
- Possiamo imparare il rispetto del nostro corpo e delle nostre emozioni, che non significa repressione, ma accettazione di noi stessi.
- Possiamo iniziare a fare attenzione alle parole che usiamo, con noi stessi e con gli altri perché le parole hanno un potere immenso, molto più di quello che pensiamo.
L’educazione alla salute ci insegna ad apprendere le regole che ci permettono di preservare il nostro stato di benessere. Qualcuno potrebbe chiedersi: perché investire tempo e denaro nel mantenimento della salute? Perché la salute si costruisce ininterrottamente da quando nasciamo a quando invecchiamo ed è l’unico capitale sul quale vale la pena investire.
Nessuno può tornare indietro e ricominciar da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale.
Karl Barth
Sta a noi, ora, decidere se prenderci la responsabilità della nostra salute, o continuare a delegarla ad altri.
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